Progetto rete di scuole – prima batteria di test

L’Università degli Studi di Cagliari, nell’ambito del Progetto Creazione di reti per facilitare l’incontro fra il sistema dell’Istruzione superiore e le Università, ci ha fatto pervenire la prima batteria di test (livello 1) da somministrare alle studentesse e agli studenti delle classi terze liceo. Detta somministrazione deve essere effettuata  entro la fine del mese di febbraio.

Considerati i tempi stretti, in questa prima fase verranno somministrati i test relativi a due sole aree disciplinari (Scienze e Tecnologie  –  Scienze della vita e della salute), ad ognuna delle quali sarà assegnata un’ora di tempo. La successiva batteria vedrà coinvolte anche le aree delle Scienze Umane e delle Discipline Economico-Giuridiche.

La somministrazione sarà rivolta a tutti gli studenti delle terze liceo e avrà la sola finalità di consentire ai partecipanti l’autovalutazione delle proprie conoscenze in merito ad un eventuale test d’accesso alle facoltà universitarie afferenti alle aree disciplinari proposte.

I test verranno somministrati a partire da oggi e fino a martedì 28 febbraio durante le  ore curricolari dei docenti che hanno manifestato la propria disponibilità alla Commissione Orientamento, i quali effettueranno anche la  vigilanza durante lo svolgimento dell’attività.

 

             

              

Rete di scuole per l’orientamento in uscita

Il Liceo Dettori si è consorziato in rete con l’Istituto Tecnico Commerciale di Senorbì, il Liceo Scientifico di Isili e l’Istituto Professionale di Stato per l’Industria e l’Artigianato ” Meucci“, per poter accedere ai finanziamenti regionali riservati all’orientamento in uscita.

Il progetto prevede tre linee d’intervento:

  1. linea A: somministrazione di batterie di test alle studentesse e agli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori
  2. linea B: organizzazione di corsi di riallineamento, rivolti a coloro che avessero conseguito nei test risultati negativi
  3. linea C: organizzazione di incontri di orientamento con docenti universitari e/o rappresentanti delle professioni (tali incontri possono essere rivolti anche alle quarte classi).

Qualora la Regione finanziasse la rete della quale il liceo Dettori fa parte, verranno messe in atto tutte le iniziative di cui sopra, delle quali verrà data tempestiva comunicazione in questo blog.

Il progetto si prefigge di:

  • rafforzare il sistema di collaborazione tra le università e le scuole stimolando un’azione coordinata tra le due istituzioni;
  • diversificare e potenziare gli strumenti di orientamento e valutazione degli apprendimenti utili alla prosecuzione negli studi universitari;
  • attivare azioni di accompagnamento dei neoiscritti, e azioni di informazione e conoscenza del mondo del lavoro.

La scelta delle ragazze (conclusione)

Conclusione: costruire un ponte tra scuola e università Sistema universitario e sistema scolastico si muovono oggi in una condizione di “quasi-mercato”. Gli istituti scolastici, così come le facoltà e gli atenei sono spesso in competizione tra loro per attirare gli studenti. Tale condizione ha delle conseguenze fondamentali sulla definizione delle politiche di orientamento. I flussi di studenti all’interno dell’offerta formativa – sia a livello secondario che universitario – non hanno come unico elemento propulsore le strategie degli individui e delle famiglie o i puri meccanismi di valutazione e orientamento ma sono influenzati da micro-politiche istituzionali e vere e proprie strategie di “marketing” delle istituzioni scuola e università. Questa condizione di quasi-mercato, data dalla competizione intra-istituzionale per attirare l’utenza, è in contraddizione con la missione scolastica di orientare gli studenti secondo le loro inclinazioni e secondo uno spirito di giustizia e uguaglianza.

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La scelta delle ragazze (7)

Continuiamo la pubblicazione (e siamo quasi al termine):

 

… in sintesi, complessivamente, la distribuzione degli studenti tra le scuole considerate fa emergere evidenti processi di segregazione sociale e di genere. Nello studio dei processi di transizione scuola-università, la scelta della scuola è determinante nella definizione della successiva traiettoria universitaria o lavorativa delle studentesse e degli studenti, ma questa avviene dentro strategie il cui significato non può essere avulso dal gruppo sociale di provenienza. Il 20% delle ragazze del Liceo classico intendono iscriversi presso la facoltà di Ingegneria – differenziando il proprio comportamento dalle ragazze delle altre filiere scolastiche, comprese quelle dei Licei scientifici (dove solo l’11% afferma di propendere per Ingegneria). Questo elemento ci porta a osservare come nei ceti medio-alti – ad elevato capitale culturale – le strategie familiari relative alle ragazze siano libere da quegli stereotipi di genere che invece condizionano le scelte scolastiche e universitarie delle ragazze dei ceti medio-bassi. Per le categorie socio-professionali medio-basse le scelte scolastiche rafforzano i processi di segregazione di genere a livello di studi universitari e di mercato del lavoro; al contrario per le categorie medio-alte la scelta scolastica – quasi sempre limitata ai Licei classici e scientifici – è più legata ad una strategia di accumulazione di capitale culturale (scolastico), simbolico e sociale che però non ipoteca i destini universitari degli individui.

La scelta delle ragazze (6)

Prosegue la pubblicazione del rapporto sulla ricerca relativa alle scelte universitarie delle ragazze.

Oggi pubblico una tabella riassuntiva sulle scelte delle studentesse e degli studenti del liceo classico.

 

Scelta della Facoltà degli studenti del licei classici a seconda del sesso (%)

Facoltà Femmine Maschi Totale
Giurisprudenza 11,0 11,0 11,0
Ingegneria e architettura 21,0 13,0 17,0
Scienze naturali 1,2 2,6 1,9
Professioni sanitarie 1,2 0,0 1,2
Medicina e odontoiatria 13,0 16,0 14,5
Lettere e filosofia 12,0 16,0 14,0
Lingue 2,7 11,0 6,8
Scienze formazione, comunicazione, psicologia 9,8 2,6 6.2
Economia 11,0 16,0 13,5
Scienze politiche 4,9 2,6 3,7
Matematica, fisica, chimica 2,8 5,3 4,0
Altro 8,5 5,3 7,0
Totali 100,0 100,0 100,0
 

 

la scelta delle ragazze (5)

La transizione scuola-lavoro e scuola-università Università o lavoro?

La maggior parte degli studenti sceglie decisamente la prima opzione ma la proporzione varia notevolmente tra i maschi e le femmine. L’immediato sbocco lavorativo è l’opzione scelta dal 35% dei ragazzi e dal 14% delle ragazze e solo il 29% intende dedicarsi esclusivamente agli studi universitari. Questa percentuale scende tra i maschi al 22%. Si tratta di un problema di grande importanza per la futura carriera universitaria dello studente e per il suo effettivo coinvolgimento nelle attività didattiche. Questo tipo di scelta varia notevolmente a seconda della scuola secondaria frequentata (che rimanda, come abbiamo visto, all’appartenenza a segmenti diversi dell’articolazione delle classi e dei ceti della nostra società). Questo elemento deve essere tenuto ben presente al fine di poter ragionare sulle politiche di orientamento e sulla transizione scuola-università-lavoro. Non solo il genere è determinante nella definizione del tipo di percorso post-secondario ma lo è anche la classe sociale. Infatti, la probabilità di studiare “esclusivamente” è molto più elevata tra i ragazzi provenienti dalle classi medio-superiori.

Iscriversi all’università, ma quale?

Il 73% degli studenti prevede di proseguire gli studi. Questa percentuale, tuttavia, varia notevolmente se si prendono separatamente i ragazzi e le ragazze. Inoltre, per i maschi, la variabile esplicativa rimane il ceto sociale di appartenenza e la probabilità di iscriversi diminuisce con l’abbassarsi del titolo di studio dei genitori e diminuisce quando si passa dai ceti medio-alti a quelli medio-bassi. Per quanto riguarda la scelta dell’Ateneo, la maggior parte degli studenti dichiara che si iscriverà all’università di Cagliari. Ma è interessante notare che il 20% degli studenti pensi di iscriversi in un’altra università italiana. Questo dato è associato con la classe sociale di appartenenza e con il genere: per le ragazze gioca a sfavore dello spostamento l’appartenenza familiare alle classi medie e medio-basse, mentre non ha alcuna influenza se esse appartengono ai segmenti medio-alti.

La scelta della facoltà

Gli studenti esprimono una panoplia di scelte ma tra queste si distinguono alcuni indirizzi per i quali gli studenti mostrano una spiccata preferenza. In particolare l’Ingegneria che viene scelta dal 25,4% dei maschi e dall’11,5% delle ragazze. Quali siano le motivazioni che spingono ad iscriversi a questa o quella facoltà è difficile dirlo. Secondo gli studenti, con poche differenze fra i due sessi, i fattori più importanti che li indurranno a scegliere concretamente questa o quella facoltà sono da un lato l’attitudine per certe discipline e dall’altro il fatto che il corso offra migliori sbocchi professionali. Questo secondo fattore può essere alla base delle molte scelte a favore della facoltà di Ingegneria. Ma non è senza significato che per il 75% degli intervistati, di entrambi i sessi, sia importante o molto importante che il corso consenta di svolgere anche un’attività lavorativa. Relativamente poco importanti appaiono il costo del corso di studi o gli eventuali consigli di genitori e amici.

Per quel che riguarda le scelte femminili, in generale, si può dire che queste sono più libere da stereotipi di genere se si appartiene a ceti privilegiati e si è studentesse (presumibilmente brillanti) del liceo classico. All’estremo opposto troviamo le ragazze dell’istituto magistrale, scuola femminile per eccellenza dei ceti medio-bassi che, solo raramente, pensano a una scelta universitaria che si distacchi da percorsi di studio e di lavoro a “vocazione femminile” (insegnamento nella scuola primaria). Si può aggiungere che, per entrambi i sessi, le facoltà scientifiche astratte come Matematica e Fisica attraggono ben pochi studenti se non una minoranza proveniente dei licei scientifici – per inciso, più ragazze che ragazzi.

La scelta delle ragazze (4)

La scelta era giusta?
Il 40% degli studenti non rifarebbe la medesima scelta scolastica. Questo dato nella sua crudezza ci mette davanti al fallimento delle attività e politiche di orientamento istituzionali.
Il dato ci appare ancora più crudo ove si consideri che queste ragazze e ragazzi sono studenti delle quinte, un campione dunque selezionato dai precedenti processi scolastici.
Il passaggio dalla scuola media alla scuola secondaria è dunque cruciale. Si ha l’impressione che gli studenti – in particolare quelli provenienti da famiglie con un retroterra scolastico meno solido – siano maggiormente esposti all’influenza del gruppo dei pari, del contesto sociale, del marketing scolastico, piuttosto che essere l’oggetto di un’attività di orientamento, mirata e riflessiva, che abbia al centro gli interessi formativi della ragazza o del ragazzo. La retorica della “scelta della famiglia” unita ai meccanismi del marketing scolastico finiscono così per essere la base della riproduzione delle diseguaglianze.

La scelta delle ragazze (3)

L’esperienza scolastica

Il modo in cui gli studenti vivono l’esperienza scolastica varia fortemente a seconda dell’istituto scolastico frequentato. I dati relativi alle ore di studio, alle assenze o all’eventuale attività lavorativa svolta sono elementi fondamentali di tale differenza tra ragazzi e ragazze che, da questo punto di vista, è eclatante: le ragazze sono più studiose e meno distratte da attività esterne di natura lavorativa o ludica e, nello stesso modo, tendono ad assentarsi da scuola molto meno dei ragazzi. In generale, si può dire che esiste una minoranza di studenti che mostra un grado elevato di “distanza” dall’istituzione scolastica (basso numero di ore di studio, elevato numero di assenze), fra questi, prevalgono i maschi.

Come “vado” a scuola?

Un aspetto importante della ricerca si riferisce all’autovalutazione degli studenti in tre ambiti disciplinari: Lingue, Italiano e Matematica. L’Italiano e la Matematica permettono di cogliere degli aspetti importanti relativi alle differenze di classe e di genere. In particolare, l’Italiano è una disciplina più sensibile alla classe sociale dei genitori e i risultati scolastici appaiono associati al titolo di studio paterno. La matematica appare invece come una disciplina “democratica”, non vi sono, infatti, differenze relative al capitale culturale familiare. È attraverso l’Italiano, dunque, che maggiormente avviene il processo di riproduzione culturale e sociale governato dalle strategie educative familiari. Nella Matematica, invece, le qualità dello studente e il suo impegno emergono in maniera indipendente da variabili socio-culturali. Le difficoltà scolastiche manifestate dagli studenti assumono un aspetto rilevante soprattutto per quanto riguarda la relazione con i docenti. Gli studenti lamentano le difficoltà create dal turn-over degli insegnanti, ma soprattutto considerano un problema l’ostilità degli insegnanti nei loro confronti (51% dei maschi e il 45% delle ragazze). Meno problematica appare, invece, la relazione con i compagni, così come le difficoltà relative ai trasporti o alla numerosità delle materie. La scuola sembra rappresentare dunque una realtà difficile per gli studenti.

La scelta delle ragazze (2)

Come preannunciato, pubblico a stralci la sintesi del lavoro di ricerca sulla scelta delle ragazze nel passaggio dalla Scuola Secondaria Superiore all’Università:

La scelta universitaria delle ragazze costituisce un problema nell’ambito delle strategie di orientamento universitario. Ciò può apparire paradossale tenuto conto del fatto che oggi, ad esempio, nella sola Università di Cagliari, oltre i due terzi dei laureati è femmina. Tuttavia, l’orientamento agli studi delle ragazze costituisce un problema nella misura in cui la presenza di studenti di sesso maschile continua a prevalere nelle facoltà di carattere scientifico-tecnico(Scienze Matematiche, Fisiche e Chimiche e, soprattutto, Ingegneria). Nonostante l’avanzata spettacolare delle ragazze, in termini di presenza e di successo scolastico, negli ultimi trenta anni, persistono, dei fenomeni importanti di “segregazione scolastica e universitaria” che non possono non mancare di prefigurare future forme di segregazione nel mondo del lavoro. Inoltre, al negativo, questo studio conferma l’esistenza di un crescente problema relativo al rendimento scolastico dei maschi e ai processi di transizione scolastica e universitaria che li concernono.La ricerca, che si inserisce nel quadro delle attività scientifiche svolte dal CIRD in materia di transizione scuola-università, ha come obiettivo principale la descrizione e l’analisi dei meccanismi sociali e dei processi culturali e istituzionali che influenzano la transizione scuola-università, con particolare attenzione ai processi di segregazione scolastica di genere. La ricerca è stata condotta su un campione di 1035 studentesse e studenti appartenenti alle quinte classe di 18 scuole della provincia di Cagliari. (…)

La struttura del campo scolastico.

La distribuzione degli studenti nelle scuole segue logiche di genere e di ceto. La scuola costituisce, infatti, uno strumento utilizzato in modo strategico dalle famiglie e dai ragazzi ma il cui uso varia secondo la classe sociale e il genere e secondo le qualità scolastiche dello studente. Nei Licei classici la percentuale di studenti che viene dai ceti medio-superiori (professione dei genitori: insegnanti, quadri, dirigenti, liberi professionisti, imprenditori) è la più elevata (52% delle ragazze e 60% dei ragazzi), mentre è estremamente bassa la percentuale di ragazzi con genitori provenienti dalla classe lavoratrice (operai e lavoratori dipendenti a bassa qualificazione). Nei Licei scientifici prevalgono gli studenti provenienti dai ceti medi (ceto-medio impiegatizio e piccola borghesia commerciante e artigiana). Negli istituti tecnici e in quelli professionali gli studenti sono prevalentemente di estrazione sociale medio-bassa.

Segue….

La scelta delle ragazze

E’ stata pubblicata la sintesi della Ricerca sull’Orientamento alla Scelta che era stata promossa dalla Consigliera di Parità della  Provincia di Cagliari e condotta dall’equipe di ricerca del CIRD (Centro Interdipartimentale Ricerche Didattiche) dell’Università degli Studi di Cagliari.
L’obiettivo principale della ricerca era la descrizione e l’analisi dei meccanismi sociali e dei processi culturali e istituzionali che influenzano la transizione scuola-università, con particolare attenzione alle ragazze e ai processi di segregazione scolastica di genere.

La ricerca è stata condotta su un campione di 1035 studentesse e studenti appartenenti alle quinte classi di 18 scuole della Provincia di Cagliari.
La scelta universitaria delle ragazze costituisce, infatti, un problema nell’ambito delle strategie di orientamento universitario, nella misura in cui la presenza di studenti di sesso maschile continua a prevalere nelle facoltà di carattere scientifico-tecnico (Scienze Matematiche, Fisiche e Chimiche e, soprattutto, Ingegneria).

Nei prossimi giorni pubblicherò il resoconto della Ricerca.

Ricordo che tutte le nostre terze liceo del 2010 avevano partecipato alla Ricerca, compilando il questionario anonimo proposto (vedi il post del 18 febbraio e i seguenti che trovi cliccando sui TAG alla voce Orientamento di Genere)